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Coltivazione di organi umani: uno studio la sperimenta all’interno di altri animali

Gli organi umani saranno coltivati dentro altri animali?

La mancanza di donatori di organi mette a rischio centinaia di pazienti ogni anno. La ricerca scientifica individua nuove strade, spesso controverse. Questa volta, è stato sperimentato un modo per coltivare organi umani all’interno di altri animali.

Organi umani: la mancanza di donatori

In un mondo con ospedali sempre più affollati, cresce pericolosamente il numero di persone bisognose di nuovi organi. La mancanza di donatori rallenta le file, levando tempo prezioso ai malati che, nel mentre, attendono la sostituzione dell’organo malato. Per quanto sia avanzata, la scienza non è ancora riuscita a ricreare un organo artificiale che sia efficiente e duraturo per il paziente. E se l’organo crescesse dentro un altro organismo?

Animali e coltivazione di organi

La ricerca scientifica è spesso avanguardistica e non mancano le controversie. Questa volta, il laboratorio del Salk Institute negli Stati Uniti, ha dichiarato di aver coltivato organi umani all’interno di embrioni di maiale e pecora (scopri il nostro articolo sul gene che fa crescere il cervello dei primati). La sperimentazione, descritta in un articolo pubblicato su PubMed, avrebbe lo scopo di migliorare le tecniche di trapianto di organi umani, limitando così il problema della scarsità di donatori. Come era prevedibile, la notizia ha fatto scalpore per la questione etica. Oltre alla questione del consenso, per alcuni, la coltivazione di organi all’interno di animali equivale alla creazione di creature ibride, contro natura. Oltre l’etica, anche nella pratica ciò potrebbe rappresentare un pericolo: infatti non sono pochi i dubbi legati all’efficienza di questi organi. Per rispondere, il team del Salk Institute ha dichiarato che gli embrioni degli animali utilizzati erano stati modificati geneticamente, così da limitare la presenza di tessuti non umani all’interno degli organi coltivati.

Organi umani e problemi a lungo termine

Tuttavia, non tutti sono convinti che le precauzioni prese durante l’esperimento siano sufficienti a garantire sicurezza nel lungo termine (leggi il nostro articolo sulla clonazione animale). Secondo molti esperti, infatti, rimane ancora da dimostrare che la tecnologia utilizzata possa garantire l’assenza di reazioni immunitarie avverse, e che sia necessario identificare eventuali rischi per la salute degli animali e degli esseri umani coinvolti. Il dominio su questo pianeta, ci permette di manipolarlo per raggiungere i nostri scopi. In futuro, ciò potrebbe essere un rischio?

A presto con nuovi articoli!

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