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Oltre le impronte: le tecnologie biometriche di domani saranno multimodali

In un futuro non troppo lontano nuovi algoritmi, lettori sempre più precisi e l'integrazione fra soluzioni differenti, contribuiranno a una maggiore affidabilità e all'adozione della biometrica per un numero sempre più ampio di applicazioni.

L’avvento dei sistemi commerciali di autenticazione biometrica ci permette di proteggere i nostri dati come mai prima d’ora. Sebbene queste tecnologie non siano esenti da rischi e il furto d’identità rimanga una possibilità da tenere sempre in considerazione, i lettori di impronte e i sistemi di riconoscimento del volto dei nostri smartphone, tablet e PC sono assai più difficili da violare rispetto a una password o un pin.  

La comodità e l’affidabilità delle soluzioni di autenticazione che usiamo tutti i giorni sui nostri dispositivi ha inoltre contribuito alla normalizzazione e all’accettazione sociale della biometria. Ed è solo l’inizio: secondo un report pubblicato da GIA, il mercato delle soluzioni biometriche crescerà di circa il 20% all’anno da qui al 2027, quando si stima che il settore possa generare un giro d’affari pari a circa 83 miliardi di dollari.  

Gran parte di questa crescita sarà legata all’ampliamento delle applicazioni della biometria in settori ad alto tasso d’innovazione, come il fintech. Secondo le stime di Juniper Research, entro il 2025 saranno almeno 1,4 miliardi le persone che utilizzeranno il riconoscimento facciale per effettuare un pagamento. Il dato include gli utenti iPhone o Android che utilizzano FaceID o soluzioni analoghe per autorizzare Apple Pay o Google Pay, ma non solo.  

A metà del 2022 Mastercard ha lanciato un programma pilota negli Stati Uniti che permette ai consumatori di pagare tramite la scansione del palmo della mano o il riconoscimento del volto. In Qatar il gigante bancario QNB Group ha adottato la soluzione di scansione del volto sviluppata da PopID e Visa. La tecnologia è stata messa alla prova già durante i recenti Mondiali di calcio: l’attivazione richiede un paio di minuti e secondo il CEO di PopID, John Miller, il sistema aumenta la fedeltà dei clienti e riduce drasticamente le frodi.  

Lettori di impronte e scanner facciali non saranno però le uniche soluzioni biometriche la cui adozione è destinata a crescere nel corso dei prossimi anni. Fra le tecnologie più promettenti (e in parte preoccupanti) ci sono anche il riconoscimento dell’andatura e la scansione dell’iride.  

La “gait recognition”, come si chiama in inglese, si basa sull’analisi della forma del corpo e della camminata di un individuo, uno dei tratti che anche il nostro cervello, senza che ce ne accorgiamo, utilizza per identificare una persona. L’andatura ripresa da una telecamera viene processata da un algoritmo di intelligenza artificiale che riesce a riconoscere in maniera accurata un individuo la cui andatura sia stata precedentemente analizzata.  

Sebbene potenzialmente utile per applicazioni di sicurezza in luoghi pubblici, la “gait recognition” comporta però rischi di privacy da non sottovalutare. Può essere infatti facilmente utilizzata a distanza e può essere abusata dalle forze dell’ordine per identificare i partecipanti a manifestazioni di protesta.  

La scansione dell’iride è un’altra tecnologia biometrica di cui si sentirà parlare sempre di più. Già oggi esistono soluzioni commerciali sicure, affidabili e capaci di una precisione superiore a scanner di impronte e riconoscimento facciale. Tuttavia i costi di installazione sono ancora nettamente superiori ai lettori di impronte e la precisione del sistema è legata alla partecipazione attiva dell’utente, che deve mantenere una posizione statica della testa durante la scansione. 

Quali che siano le tecnologie biometriche più usate fra cinque e dieci anni, la tendenza generale è verso l’armonizzazione e l’integrazione di soluzioni differenti. È una tendenza che gli esperti di settore identificano come biometria multimodale (“multimodal biometrics”). È già una realtà per alcune applicazioni specifiche in ambito finanziario e militare, ma gradualmente potrebbe diffondersi in maniera più ampia a livello commerciale, grazie a rilevamenti multipli e soprattutto a nuovi algoritmi di intelligenza artificiale capaci di processare l’autenticazione di diversi parametri biometrici in maniera sempre più rapida, precisa ed affidabile. 

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