I grandi innovatori del passato: Clémence RoyerI

Ritratti: i grandi innovatori del passato

The | Edge omaggia le storie di grandiosi personaggi storici, uomini e donne del passato, pionieri e pioniere dell’innovazione, che attraverso la diffusione del loro sapere e delle loro scoperte in ambito scientifico e tecnologico, hanno contribuito a rivoluzionare l’umanità.

Clémence, la “voce” femminista di Charles Darwin

Clémence Royer

(Nantes, 1830 – Neuilly-sur-Seine, 1902)

Augustine-Clémence Audouard fu la sola figlia di Joséphine Audouard e Augustin Royer, un capitano dell’esercito da cui prese il cognome solo a sette anni, quando la coppia si sposò ufficialmente.

Infanzia trascorsa in Svizzera (dove la famiglia si era rifugiata in esilio in seguito a una ribellione sostenuta dal padre, convinto monarchico), Royer rientra a Orléans nel 1835 ma i genitori la mandano a studiare nel convento del Sacré-Coeur a Le Mans. Clémence riceve un’educazione religiosa ma non è devota e neppure troppo coinvolta. Cerca, come può, di studiare da sola. E, con questa formazione autodidatta, riuscirà nelle imprese migliori della sua vita.

All’età di tredici anni, la famiglia si trasferisce a Parigi. La madre, sarta, le insegna l’arte del ricamo in cui diventerà abilissima. Ma la ragazza è attratta dalla lingua francese, legge avidamente romanzi e novelle. Dopo la separazione, il padre torna nella sua Bretagna lasciando ex moglie e figlia sole nella capitale francese. Nel 1848, diciottenne, Clémence assiste ai moti rivoluzionari e, conquistata dalle idee repubblicane, ripudia per sempre le convinzioni monarchiche paterne e, con queste, anche la fede religiosa.

La giovane spende i tre anni successivi a studiare ancora da sola, spesso approfittando delle collezioni di libri dei conoscenti: si interessa di filosofia, antropologia, biologia. Studia con passione l’aritmetica e la musica. Nel 1854, riesce a prendere il titolo per insegnare.

Poco dopo fa ritorno in Svizzera, dove il padre le ha lasciato in eredità una piccola proprietà. Impegna gli anni seguenti ad approfondire le sue conoscenze: prende in prestito libri dalle bliblioteche pubbliche e partecipa a diverse conferenze. È proprio una di queste, nel 1858, a cambiarle il corso della carriera.

Ispirata dagli eventi, Clémence organizza quattro incontri sulla logica aperti solo a un pubblico femminile. Inizia a frequentare libere pensatrici, repubblicani, esiliati dalla monarchia. Incontra Pascal Duprat, deputato francese fuoriuscito per le sue idee rivoluzionarie. L’uomo, tredici anni più grande di lei, è sposato e ha un figlio. Ma la loro relazione intellettuale diventa anche amore.

Titolare di una cattedra in scienze politiche all’Académie di Losanna, Duprat pubblica due riviste e chiede a Clémence di scrivere di economia politica su Le Nouvel Économiste. La spinge ad altre dissertazioni in pubblico e, nel 1859, stampa l’opera “Introduzione alla filosofia delle donne” scritta sul ruolo delle donne nella società.

Mentre l’uomo si trasferisce a Ginevra con moglie e figlio, Royer continua a scrivere di temi economici per lui. Nei tre anni seguenti, la donna acquista grande notorietà: vince due premi per i suoi trattati sulle tasse e sulla storia fiscale, tiene diverse conferenze a Parigi.

In questi stessi anni, compie la “fatica” che l’ha consegnata ai posteri: la traduzione in francese dell’Origine delle specie di Charles Darwin. Clémence ha competenze sufficienti per farla sua, scrive una prefazione e corpose note al testo, va oltre la mera linguistica. Per alcuni la traduzione è coraggiosa, per altri addirittura oltraggiosa perché non rispetta il testo originale ma inserisce conclusioni che Darwin non aveva fatto.

Royer sposa a tal punto la teoria evoluzionistica darwiniana da andare oltre: completa un lavoro sull’evoluzione della società umana che, nel 1870, sfocia nella pubblicazione del libro L’origine de l’homme et des sociétés. Da allora, è chiamata a dare lezioni sul darwinismo a Parigi e in molti altri paesi europei. Nel frattempo, diventa un perno anche per le rivendicazioni della figura femminile.

Nel 1865 la coppia va finalmente a vivere insieme, prima clandestinamente a Parigi, poi alla luce del sole a Firenze dove, nel 1866, nasce il figlio René. Nel 1878, mentre Duprat parte per la rivoluzione spagnola, Royer torna nella capitale francese con suo figlio e partecipa al primo Congresso internazionale di diritti delle donne. Sostiene, per prima, il suffragio universale e un’istruzione femminile laica. Insignita della legion d’onore nel 1900, muore due anni dopo.

A ricordare questa libera pensatrice, oggi, ci sono una via nella sua città natale e una a Parigi nel I arrondissement, oltre a una varietà di rosa che porta il suo nome.

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