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Che cos’è l’ARP Scan? Approfondimento sui protocolli di rete

Negli intricati labirinti delle reti informatiche sono presenti strumenti di cui ignoriamo l’esistenza ma che giocano un ruolo fondamentale nell’individuare i dispositivi connessi alla rete, nel risolvere problemi di connettività e garantire la protezione dei nostri dati.

Tra questi, uno degli strumenti più utilizzati è l’ARP Scan (Address Resolution Control).

Cos’è l’ARP?

L’Address Resolution Control è definito un “protocollo di rete”, ossia un particolare tipo di protocollo di comunicazione utilizzato per permettere il funzionamento di una rete informatica. L’ARP è utilizzato per mappare un indirizzo IP a un indirizzo MAC, questo protocollo è infatti essenziale per consentire ai computer e agli altri dispositivi di comunicare in rete. Per comprendere la sua importanza, è bene capire cosa siano gli indirizzi IP e MAC. Immagina di avere due computer che vogliono comunicare tra loro in una rete, il router ha bisogno di conoscere sia l’indirizzo IP che il MAC di entrambi per stabilire la connessione.

Ogni computer, ad esempio, ha un indirizzo IP che è come il suo “indirizzo postale” nella rete e un indirizzo MAC, che è come il suo “numero di telefono” nella rete. Il protocollo ARP è un modo per scoprire quale indirizzo MAC corrisponde a un determinato indirizzo IP. In altre parole, il tuo router conosce l’indirizzo IP di un tuo dispositivo, ma non conosce il suo indirizzo MAC, deve utilizzare il protocollo ARP per risalire a quale indirizzo MAC è associato l’indirizzo IP. 

Come funziona l’ARP Scan?

Per capire il funzionamento dell’ARP Scan , proviamo attraverso un esempio a illustrarne le fasi principali.

L’ARP mantiene un elenco aggiornato degli indirizzi IP e MAC ad essi associati. L’elenco è gestito da un router che consente a due o più dispositivi di comunicare tra di loro ed è responsabile della gestione del flusso di dati tra reti e dispositivi. Immagina la presenza di un “dispositivo ospite” che sta cercando di inviare dati ad un altro dispositivo. Il dispositivo ospite possiede già un indirizzo IP, ma ha bisogno dell’indirizzo MAC per poter avviare la trasmissione, ed è qui che entra in gioco l’ARP. Tutti i dispositivi connessi alla rete possiedono nella memoria dei loro sistemi operativi un elenco di indirizzi IP e MAC corrispondenti. L’elenco è noto come ARP cache, quando un dispositivo vuole inviare qualcosa a un indirizzo IP specifico controllerà sempre nella ARP cache per verificare se esiste già un indirizzo MAC corrispondente.

Questo breve esempio dovrebbe dare un’idea più chiara della funzione principale svolta dall’ARP.

Un altro aspetto importante da non sottovalutare quando si parla di ARP Scan è che questo strumento può sollevare questioni di sicurezza se utilizzato in modo improprio o malevolo.

Secondo l’esperta digitale KAI: “Anche l’ARP con le migliori intenzioni può portare a vulnerabilità di sicurezza e attacchi informatici. Il più conosciuto è l’ARP Spoofing (o Poisoning), questa tecnica consiste nell’invio da parte degli hacker di falsi messaggi ARP a una rete nel tentativo di collegare il proprio indirizzo MAC a un indirizzo IP legittimo della rete. Se l’operazione ha successo, le informazioni destinate al computer con l’indirizzo IP legittimo saranno inviate all’hacker che può quindi impossessarsi di dati sensibili e privati.

L’ARP Spoofing inoltre, è una tipo di attacco da cui possono scaturire altre minacce, come il Man-in-the-middle o un attacco denial of service (DoS), in cui l’hacker blocca i messaggi a un dispositivo ospite o lo sovraccarica di troppi messaggi. In entrambi i casi, l’ARP Spoofing consente ai criminali informatici ci intercettare il normale traffico di rete, bloccare i messaggi previsti ai destinatari e reindirizzarli verso il suo dispositivo”.

Proteggere uno strumento ai più sconosciuto come l’ARP Scan può non essere semplice, la sua protezione richiede una combinazione di misure tecniche e comportamentali per proteggere efficacemente una rete. Secondo i preziosi consigli di KAI tra le attività più efficaci ci sono:

  1. L’utilizzo di strumenti di monitoraggio della rete per rilevare attività sospette o anomale e identificare tentativi di intrusione.
  2. Tenere sempre aggiornati con le ultime funzioni di sicurezza installate i sistemi operativi e i dispositivi di rete, inclusi i router. Gli aggiornamenti correggono spesso vulnerabilità e migliorano la sicurezza complessiva del sistema.
  3. La corretta configurazione dei dispositivi di rete. È sempre importante assicurarsi che i dispositivi di rete siano configurati correttamente e con le impostazioni di sicurezza consigliate.

L’ultimo e forse tra i più importanti consigli è quello di avere una sempre più attenta educazione informatica, la sensibilizzazione circa l’esistenza di strumenti e minacce che popolano l’ambiente cyber può favorire tra gli utenti una maggiore attenzione e sicurezza per evitare attacchi diretti ai nostri dati, alla nostra identità digitale, ai nostri dispositivi, rete o app e agli strumenti che ne garantiscono il loro corretto funzionamento. 

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