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Un aiuto per i compiti: l’AI usata dagli studenti per completare tasks scolastici

L'AI aiuta gli studenti per i compiti a scuola

I compiti rappresentano spesso un fardello per i giovani studenti, che preferirebbero dedicare il loro tempo alle attività preferite. Di recente è arrivato in loro soccorso un aiuto importante: l’AI. Infatti, l’intelligenza artificiale risponde a quesiti, fornendo soluzioni articolate e ben elaborate.

Gli studenti e la tecnologia

I ragazzi hanno accesso a troppi strumenti? A scuola non si usano più le enciclopedie per fare le ricerche (leggi il nostro articolo sui rischi legati a ChatGpt). Ma lo studente è sempre stato chiamato a rielaborare le informazioni trovate su internet, attraverso il proprio spirito critico, per generare un contenuto inedito.

AI e i compiti scolastici

Per questo esiste la scuola, da sempre un luogo dove sviluppare al meglio gli strumenti per osservare il mondo che ci circonda, vivendolo al massimo del nostro potenziale. Ma se le nuove tecnologie facessero anche questo per noi? Alcuni studenti, in forma anonima, hanno parlato della propria esperienza con l’AI, stavolta usata come aiuto scolastico “smart” (leggi il nostro articolo sui monaci robot). “Si tratta di compiti semplici che richiedevano risposte estese,” spiega uno dei ragazzi, in formato anonimo. “Io ho dato un prompt alla IA e la risposta generata mi ha fatto prendere il massimo dei voti”. Una simile scoperta potrebbe far inorridire molti e gioire altrettanti. Come si difendono gli studenti che fanno questo uso dell’intelligenza artificiale? Alcuni parlano di come effettivamente questo li aiuti paradossalmente a concentrarsi su compiti che preferiscono, risparmiando tempo e coltivando passioni in tranquillità. Eppure spesso si è chiamati a fare cose che non apprezziamo, o che in generale ci annoiano, per questo è necessario a volte dedicare del tempo a materie non affini ai nostri interessi.

La scuola e l’AI

Tra i vari interrogativi posti, spicca fra tutti anche la questione “copyright”: l’AI infatti attinge dallo stile di molti autori contemporanei e non, per produrre le sue immagini. Vale lo stesso per i testi? A quanto pare no. “Il testo non è copiato da altro, è prodotto da una macchina, quindi i software anti plagio non possono rilevarlo; a tutti gli effetti non si tratta di una copia” parla George Veletsianos, ricercatore in tecnologia e apprendimento innovativi. Quindi, quale sarà il futuro delle scuole? I ragazzi saranno agevolati da questi supporti o rallentati?

A presto con ulteriori aggiornamenti!

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